Il 12 marzo scorso, il Parlamento Europeo ha votato a favore dell’adozione della direttiva “Green Claims“, un passo significativo nella lotta contro il greenwashing nel settore della moda e oltre. Questa direttiva, inizialmente proposta dalla Commissione Europea nella primavera del 2023, mira a contrastare pratiche di marketing fuorvianti che da anni ingannano i consumatori.
La transizione green per responsabilizzare i consumatori
Secondo Cyrus Engerer, relatore della Commissione per l’Ambiente del Parlamento Europeo, è prioritario porre fine alle politiche di marketing incentrate sul concetto di sostenibilità che non sono supportate da evidenze concrete. La direttiva imporrà agli operatori economici di dimostrare la veridicità delle proprie dichiarazioni di sostenibilità, vietando l’uso di slogan generici come “ecologico” o “sostenibile” se non supportati da prove.
La direttiva “Green Claims“, formalmente nota come direttiva 2024/825/UE, è entrata in vigore il 26 marzo 2024 e fa parte di un quadro normativo più ampio avviato nel 2022 per responsabilizzare i consumatori e renderli parte attiva della transizione verde.
Gli obiettivi della proposta “Green Claims”
Le ragioni di questa direttiva sono supportate da ricerche della Commissione Europea che hanno rilevato una diffusa mancanza di trasparenza tra i marchi ecologici dell’Unione. Di fatto, il 53,3% delle dichiarazioni ambientali esaminate sono risultate vaghe o fuorvianti, mentre il 40% non è stato supportato da prove concrete. La direttiva mira a risolvere queste lacune, garantendo che le dichiarazioni ambientali siano verificate da terze parti indipendenti.
Inoltre, la direttiva stabilisce che gli Stati membri non possano introdurre nuovi sistemi di etichettatura ambientale non conformi al diritto europeo, mentre i sistemi preesistenti dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni.
Infine, la direttiva chiarisce due concetti fondamentali: il sistema di certificazione ambientale, che verifica la conformità dei prodotti a determinati requisiti, e la figura della “parte terza“, un soggetto indipendente che effettua le verifiche. Qualsiasi connessione tra la parte terza e l’azienda che richiede la certificazione sarà considerata una pratica commerciale sleale, soggetta a sanzioni da parte degli Stati dell’Unione Europea.
Emmetex e il suo impegno responsabile
In conclusione, l’approvazione della direttiva “Green Claims” rappresenta un passo importante verso la tutela dei consumatori e la promozione della sostenibilità nei mercati europei, anche se richiede agli operatori economici di investire in capacità di conformità per evitare sanzioni finanziarie. Come azienda tessile nel distretto tessile pratese, in Emmetex siamo impegnati in prima linea nella realizzazione di tessuti realmente sostenibili. Controlliamo con attenzione la catena di fornitura nel rispetto delle normative nazionali e internazionali più rigorose e siamo sempre in aggiornamento. Ci avvaliamo infine di certificazioni che attestano il nostro impegno e la nostra attitudine a salvaguardare l’ambiente circostante, per il territorio e per i consumatori.
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*La fonte dei dati che si trovano in questo articolo provengono dalla rivista Techno Fashion.